
Il coraggio di un vecchio riccio di nome Pino
Riccio Pino, come sempre negli ultimi giorni, se ne stava a riordinare la sua immensa e copiosa libreria, tanti libri lo avevano aiutato a risolvere misteri che accadevano nel bosco , ma anche ad avere risposte alle sue infinite domande. Riccio Pino era davvero un abitante storico del bosco, conosceva ogni sentiero, ogni rifugio, chiamava per nome gli animali che vivevano lì da anni e con i quali aveva intrecciato dialoghi e racconti di esperienze vissute. Ogni Autunno, la storia si ripeteva, riccio Pino doveva mettere ordine nella sua casetta, doveva far spazio per le zucche da dolcificare, le noci da caramellare e certamente non poteva mancare un posto speciale per i funghi salterini che davano ai suoi arrosti un profumo…spumeggiante!! Ecco che mentre era intento a spostare libri, foglie secche, tazze sporche di cioccolata dimenticate durante le notti a vegliare le giovani stelline, sente bussare con grande energia alla sua vecchia porta di casa “ TOC TOC TOCTOCTOCTOCTOC..”Arrivooo ma pazienza.. ci vuole pazienza..” Ecco che appena aprì la porta Riccio Pino si trovò di fronte Orso Balosso, un giovane e indelicato orsetto bruno che, terrorizzato, cercava rifugio dall’amico Pino.
“Entra caro amico mio, entra ma calmati..abbassa anche la tua testa che con quelle orecchie pelose mi sposti il lampadario…e attento ti prego, con quelle zampone a non sporcare il mio tappeto…” il povero riccio Pino smise con le raccomandazioni inutili, il giovane Balosso aveva fatto un disastro, ma con quegli occhi così spaventati Pino gli perdonò tutto!
“Dai, raccontami cosa ti è successo…magari un po’ di pane e miele ti aiuterà!”
Balosso accettò con molto piacere e dopo aver ingerito in un boccone il suo panino si sentì pronto a dare qualche spiegazione a Pino. “Sai Riccio Pino, me ne stavo a bordo del lago Bellezza a sciacquarmi le zampe infangate, quando all’improvviso ho sentito le voci di persone che gridavano nel sentiero dei Passi gentili, così mi sono incuriosito e ho deciso di andare a vedere cosa succedeva, ma appena mi sono avvicinato, ho visto un bambino che, insieme ad un altro, stavano distruggendo la tana del signor Tasso buttando dentro delle cose colorate, rumorose…che puzzavano anche un po’, allora mi sono alzato sulle mie zampe e ho chiesto, in orsese, di togliere subito quelle cose dalla tana, ma loro si sono spaventati e urlando sono corsi via” Riccio Pino, nonostante la sua grande sapienza, non capiva perché Balosso fosse così spaventato quindi lo invitò a proseguire il suo racconto. “Coraggio amico mio, continua a raccontarmi..”
Balosso capì che doveva stringere perché un grande pericolo si stava abbattendo sul bosco e non c’era tempo da perdere! “Quando i bambini sono scappati, io ho cercato di liberare la tana di Tasso, ma non ci sono riuscito così sono andato a prendere un ramo grosso e secco, ma neanche con quello non sono riuscito…nel frattempo sentivo dei rumori strani così guardando bene dentro alla tana ho riconosciuto Tasso, sua moglie Tassa e il piccolo Tassino che cercavano di uscire” Balosso era davvero disperato!
“Balosso quindi dobbiamo correre a liberare la famiglia Tasso!!!!!” disse preoccupato riccio Pino, ma l’orso lo fermò invitandolo ad ascoltare il resto.
“All’improvviso ho sentito un gran caldo e un odore strano attraversava le mie narici, mi sono guardato attorno e rivisto i due bambini che avevano acceso un piccolo fuoco, ma che stava crescendo sempre più, allora ho cominciato a gridare e ad attirare l’attenzione di tutti gli animali del bosco, ma purtroppo nessuno è riuscito a spegnere quel fuoco ecco perché sono corso da te, solo tu puoi aiutarci!” Riccio Pino, dopo essersi arrabbiato moltissimo del racconto veramente troppo lungo, corse a prendere il carretto dell’emergenza , chiamò ,con un oggetto speciale donatogli dal capo dei Folletti dal naso blu, i suoi amici uccellini, aquile, pettirossi e anche corvi; spiegò loro che dovevano volare velocissimi a prendere acqua dal lago Bellezza dentro a secchielli di plastica e volare a rovesciarli sul fuoco accanto al sentiero dei Passi gentili. Nel frattempo Riccio Pino sarebbe corso a chiedere aiuto alla Fata Canterina la quale, oltre a cantare dolci melodie era anche una perfetta Vigilessa del fuoco! Il fuoco nel frattempo si stava espandendo e la famiglia Tasso era davvero in grande difficoltà, una grande bottiglia di plastica, due lattine e un sacchetto di plastica contenente piatti e bicchieri ostruivano il passaggio. Dopo varie incertezze sul da farsi, ecco che a Riccio Pino venne la grande idea di chiamare Ser Cervo bianco, un amico di lunga data che si è sempre prestato ad aiutare l’amico quando glielo chiedeva! Ecco che con una corsa spericolata Riccio Pino andò a chiamare l’amico, spiegatogli velocemente il problema, tornarono nel bosco insieme carichi di stracci bagnati, una mongolfiera giocattolo, una piccola cesta un po’ rotta e un sacchetto di caramelle……
Il fuoco aveva ormai raggiunto anche le case di altri animali, ma la Fata Canterina si era già messa al lavoro utilizzando pentoloni pieni di acqua che rovesciava sul fuoco, intanto gli uccellini spaventavano i due bambini monelli con l’intento di mandarli via velocemente dal bosco che stava davvero diventando molto pericoloso. Riccio Pino e Ser Cervo misero tutti gli stracci bagnati davanti alla porta d’ingresso della famiglia Tasso, per impedire che il fumo passasse, poi iniziarono a scavare con le corna e le piccole zampette del riccio, un’uscita dalla parte opposta dell’ingresso della tana, ma era troppa la fatica così accorsero in loro aiuto i coniglietti della fattoria Bel Vedere che erano scappati a vedere cosa stesse succedendo, così tutti insieme riuscirono ad aprire un varco e a far uscire la famiglia Tasso. Erano tutti spaventati e molto affaticati così Ser Cervo e Pino li fecero entrare dentro al cesto un po’ rotto e, attaccato alla piccola Mongolfiera, fecero volare in alto oltre il fuoco la famiglia al completo. Una volta passata la paura le caramelle furono un’ottima consolazione!
Nel frattempo il fuoco stava prendendo sempre più spazio, mangiando ettari di terreno e con lui casette e ricordi degli abitanti del bosco…ma per fortuna la coscienza dei due bambini ebbe la meglio sul loro comportamento così si vide arrivare dal cielo un grande elicottero che fece cadere sul bosco una tale quantità di acqua che il fuoco si spense immediatamente con la gioia ed il sollievo di tutti gli animali del bosco.
Riccio Pino, Orso Balosso e tutti gli amici del bosco restarono a guardare e ad annusare il disastro combinato da un gioco non molto bello fatto dai bambini; mentre gli animali parlavano tra di loro ecco i due bimbi arrivare con i volti distrutti dal dolore, con gli occhi pieni di lacrime e con la speranza di essere perdonati, si avvicinarono e umilmente chiesero scusa promettendo che mai avrebbero rifatto una cosa così brutta, Riccio Pino si avvicinò e comprese il loro sincero pentimento, così gli propose di rimediare spiegando che il loro aiuto poteva essere quello di informare tutti i bambini e anche i loro genitori, che la natura è la nostra prima casa, lei ci ha accolti quando siamo venuti al mondo e ha contribuito a farci crescere lasciandoci liberi di correre, nuotare e respirare tutta se stessa…non è una discarica nella quale gettare plastica, vetro, alluminio. Questo messaggio di rispetto e di protezione verso la natura fu l’obiettivo dei due bambini che con il tempo ritornarono, ormai più grandicelli, nel bosco insieme ad altri amici, e piantarono nuovi piccoli alberi in ricordo di quelli che avevano bruciato inoltre piantarono qua e là cartelli con l’obbligo di non gettare oggetti nel bosco.
Ognuno può far la differenza….non importa l’età importa la volontà.
TINTI