Gigante Ombra, Mondopalla ed i piccoli GnamGnam

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Tanto tempo fa, in un paese lontano lontano, viveva un po’ triste e sospirante il gigante Ombra.

Questo gigante era davvero enormissimo: alto più di tutte le sequoie del mondo messe una sull’altra, infinito come una imponente e leggiadra balenottera azzurra; tra i suoi crespi ed arruffati capelli, trovavano posto nidi di colombi e pettirossi; fra la sua barba morbida e lunghissima con un bel colore rosso rame e che lui utilizzava come sciarpa nelle giornate più fredde, svettavano pigne, germogli, semi e fiori di ogni tipo. I suoi piedoni pelosi più di quelli degli hobbit, sembravano colline sempreverdi dove avevano trovato il loro habitat ideale bonsai di ulivi e baobab, ruscelli e fresche sorgive. Come fantasiosi hula-hoop la sua vita era circondata da arcobaleni nei quali si immergevano e coloravano i volteggianti gruccioni. Aveva occhi belli e blu Ombra, che illuminavano tutto ciò su cui si posavano.

Nonostante tutta la variegata moltitudine del suo essere, Ombra si sentiva molto solo. Unico della sua specie, non aveva un solo amico con cui confidarsi e giocare. Così sempre più triste e inconsolabile, Ombra piangeva e piangeva senza fine con lamenti disperati e davvero addolorato correva in lungo e in largo. In una di queste corse disperate, il suo piedone destro venne punto da un qualcosa di talmente appuntito che il dolore lancinante gli fece strabuzzare gli occhi dalle orbite. Cadde all’indietro perdendo l’equilibrio e l’onda d’urto che creò questo sobbalzo, fece andare per aria e poi ritornare giù un pulviscolo di tante particelle non meglio identificabili. Allora il Gigante Ombra distratto dal dolore da queste particelle fluttuanti, si chetò iniziando a guardarsi attorno. Non poteva credere ai suoi occhi: Mondopalla -il pianeta su cui viveva- era totalmente distrutto! Era stato lui con i suoi piedoni a calpestare ogni cosa senza accorgersene? Ed era sempre lui che con i suoi stupefacenti starnuti aveva spazzato via la soffice coperta di prato e muschio da Mondopalla? E le sue lacrime erano la colpa del Blublu salato che sommergeva ogni cosa? Come poteva non essersi accorto di nulla? Aguzzò per bene la vista, ma quel “pulviscolo” mutaforme era difficoltoso da comprendere. Gigante Ombra estrasse dal suo panciotto un monocolo estensibile e si meravigliò con sommo stupore nel comprendere che il pulviscolo in questione altri non era che l’ingegnoso popolo dei minuscoli GnamGnam. Ombra pensava che gli GnamGnam si fossero estinti come tutto il resto e invece eccoli qui! Gli GnamGnam erano famosi in tutto il multiverso ed anche nella realtà quantica per essere il più ingegnoso, instancabile, fantasioso, costruttivo ed al contempo avido, distruttivo, affamato e invidioso popolo vivente fra tutti i popoli viventi mai esistiti!

Ad aver punto il piedone di Ombra furono gli stuzzica-vento: pali di legno super acuminati con un paracadute appeso proprio in cima in cima per poter catturare il vento… vento che sarebbe servito per rinfrescare le tane sotterranee abitate dagli GnamGnam e per far andare più veloci lungo i corsi dei fiumi i loro gherigli a vela (una sorta di catamarano commestibile per il trasporto delle merci). Era davvero incredibile la loro capacità nell’inventare cose o progettare la qualunque, ma non si rendevano conto che con questa smania di essere i migliori e i più creativi in tutto, alla fine, finivano per distruggere ogni cosa. Per esempio gli alberi non esistevano più su Mondopalla: al loro posto una sconfinata e desolante prateria di stuzzica-vento che faticavano sempre più a riempirsi. Tutto era grigio su Mondopalla. Si racconta che gli GnamGnam di ultima generazione non avevano idea di cosa fossero i fiori o l’ombra e adesso iniziava a scarseggiare anche il blublu dolce da bere a causa del troppo caldo. E più tutto andava a scatafascio, più gli GnamGnam scavavano sempre più giù. Scavavano e costruivano le loro città-tane nelle quali si rinchiudevano. Nello scorgere il Gigante Ombra il popolo degli GnamGnam reagì nei modi più disparati: vi era chi lo voleva legare come un enorme insaccato e torturarlo; chi invece voleva sfruttarlo ma senza ricompensa perché era già tanto se non lo avevano ucciso; altri iniziarono a venerarlo come un essere inviato per la loro salvezza da una qualche divinità non meglio specificata e altri ancora, un po’ incoscienti e un po’ avventurosi, iniziarono ad arrampicarsi dai suoi piedoni fin su su in cima. Gli GnamGnam scalatori videro una natura che mai avevano avuto modo di contemplare: ruscelli, albe e tramonti, frutti e semi rigogliosi, fiori talmente belli e colorati che il minuscolo popolo non era in grado di riconoscerli e nominarli perché non li avevano mai visti.

Gigante Ombra si sentì tutto solleticare e così iniziò ad agitarsi e ridere, ridere ed agitarsi come non faceva da tempo. I minuscoli e impavidi GnamGnam intanto -senza curarsi degli scossoni di ridarella di Ombra- continuavano la loro impresa spingendosi sempre più in alto ed utilizzando i bottoni del panciotto di Ombra come appiglio e la sua folta barba color rame come lunghe liane. Quando il Gigante si trovò quei minuscoli abitanti proprio lì sulla punta del naso, Ombra spalancò gli occhi sorpreso: ma erano due mini-bimbignomi! Così picchilini davvero non aveva mai visto nulla. Erano talmente petit che Ombra per poter ascoltare le loro voci, senza schiacciarli, li raccolse su di un suo polpastrello, li fece accomodare a cavallo di un gruccione che andò a planare proprio dentro l’orecchio di Ombra. Mentre ciò accadeva, in basso -ma proprio sotto da tuttigiùperterra– gli adulti GnamGnam continuavano a punzecchiare il buon Gigante. I mini-bimbignomi si addentrarono nell’orecchio di Ombra come speleologi all’interno di una caverna e una volta giunti nella sacra stanza musicale dissero:

Buon gigantissimo Gigante,lascia perdere i nostri adulti che hanno ormai il cervello spappolato in frittelle e non capiscono più nulla se non la loro avidità. Mondopalla è ormai prosciugato, disossato, rosolato. Faremo certo una brutta fine se continuiamo a non capire. Tu sei rigoglioso, prospero, variegato e trallalà…noi siamo solo bimbignomi assai tristi in verità: se ci aiuti un pochino, moneta non abbiamo, ma con un bacino ricambiamo.

Gigante Ombra ascoltò con saggia attenzione quella sincera esternazione. Guardò prima di qua e poi di là e non vide altro che oscurità. Non ci pensò su più di tanto: riportò tuttigiùperterra i mini-bimbignomi e poi voilà! Si centrifugò velocissimo in piroette super soniche e così facendo sparpagliò -dalle sue tasche- semi d’ogni sorta in giro per Mondopalla… Gli GnamGnam spaventati si misero a piangere a profusione innaffiando ovunque.

Puf! Puf! Puf! Cos’era stato? Toh! Qui è nato un pino, qui dei funghi, lì dell’uva, più giù del grano, i salmoni tornarono guizzanti… Gli GnamGnam non potevano credere ai loro occhi. Da quel giorno diventarono accorti e lungimiranti mettendosi in simbiosi con la natura, rispettandola e proteggendola. E Gigante Ombra? Oh beh, lui è felice a più non posso, ha tantissimi micro-amici che coccolano e fanno ridere quel dolce e imponente colosso.

Mariangela Bisconte

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